La crescita violenta delle galassie bambine

FUSIONI GALATTICHE GIA' ATTIVE NELL’UNIVERSO PRIMORDIALE

La galassia in fusione ripresa dal Webb. L'effetto di lente gravitazionale produce le due immagini A e B dello stesso sistema. La tonalità viola è dovuta all'idrogeno gassoso che viene fatto brillare dalle giovani stelle calde che si formano nelle galassie. Crediti: KyotoU / Yoshi Asada

L’astrofisica moderna conosce molto bene come si evolvono le galassie, ma i dettagli delle loro prime fasi di formazione sono ancora un po’ oscuri. Tuttavia, le immagini di galassie giovani un po’ aiutano a fornire preziose informazioni su questo processo.

Un team internazionale che vede coinvolte l’Università di Kyoto e la Saint Mary’s University, ha studiato una galassia neonata attraverso il potente occhio del James Webb Space Telescope.

La sua luce ci racconta una storia lontana. Ci racconta che la sua intensa crescita è stata il risultato di un evento di fusione di due galassie più piccole incontratesi all’inizio della storia dell’Universo.

Come nella più romantica delle favole, le due galassie progenitrici, soprannominate ELG1 e ELG2, visibili nelle immagini del Webb, hanno aiutato il team a capire meglio i misteriosi processi che portano alla formazione delle galassie.

L’effetto di lente gravitazionale, grazie al quale la luce viene deformata a causa di una massa interposta fra l’oggetto e l’occhio dell’osservatore, in questo caso il Webb, ha permesso di vedere la galassia in questione due volte, in quanto la sua luce ci raggiunge da due direzioni leggermente diverse.

In questo caso, l’artefice della deflessione della luce è l’ammasso di galassie MACS 0417.

Studiando la galassia appena nata, abbiamo imparato che quando sottocomponenti più piccole, come ELG1 e ELG2, si scontrano e si fondono, le galassie possono subire intensi scatti di crescita della formazione stellare.

La prova della formazione di giovani stelle calde all’interno delle giovani galassie è rappresentata dal bagliore catturato all’interno delle immagini e generato dal gas idrogeno ionizzato presente al loro interno.

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