E ora come te lo spiego il cielo?

Il cielo ha da sempre affascinato poeti, viandanti, bambini e sognatori.

Il cielo ha da sempre affascinato poeti, viandanti, bambini e sognatori. Questo forse perché il cielo non ha padroni. Come diceva Gianni Rodari:

“Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero.

È mio, quando lo guardo.

È del vecchio, del bambino, del re, dell’ortolano, del poeta, dello spazzino.

Non c’è povero tanto povero che non ne sia il padrone.

Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio,

se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente:

chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti,

perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti.”

Il cielo è straordinario. È vivo, dinamico, epico, sorprendente, ignoto, umorale, libero. Ognuno lo può osservare, studiare, si può riflettere in esso. Come quando avete una torta e la cosa che vi rende più felici è condividerla con tutti. Perché il cielo è davvero di tutti. E così dovrebbe essere la possibilità di conoscerlo e di provare emozioni grazie a lui.

E le stelle, che vivono in esso, sono la cosa che più si avvicina alla sospensione del tempo.

C’è qualcosa di profondo che lega ognuno di noi ad esse, a cominciare dal materiale di cui siamo fatti.

Il nostro corpo è parte di esse, il prodotto del dono che altre vite hanno lasciato in eredità. Osservare le stelle da una pace immensa. In quel momento siete soltanto voi e loro. Osservare le stelle è un po’ come osservare all’interno di sé stessi, come se fossero tanti spioncini attraverso cui vedere riflessi i nostri pensieri. E le stelle sono rassicuranti. Sono sempre lì, da quando ne potete avere memoria e saranno lì per molto, moltissimo tempo. Per loro la vita umana è un soffio. Sono come un tempo sospeso. Sono le stesse che guardavate da bambino e saranno le stesse quando le guarderete da vecchi. Per voi saranno sempre lì, appese come mille lumi a rischiarare la vostra via, ad illuminare il mosaico dei ricordi che, sospesi nella vostra mente, coesistono tutti nello stesso momento.

Sono la fotografia della luce che è partita migliaia, milioni di anni fa ed è arrivata fino al nostro occhio. Ora forse ciò che era non è più. Ma ciò che stiamo osservando è l’ora. Ma anche l’allora.

Le stelle generano sempre lo stesso stupore. Ci si meraviglia sempre di quanto belle possano essere. Pensare a quanto distanti possano essere spinge l’immaginazione quel tanto in là che basta per far sentire il vuoto allo stomaco, quasi la stessa sensazione di essere davanti a una montagna immensa. Eppure, invece di generare timore, profondono una pace che si raggiunge soltanto poche volte spontaneamente.

Senza cielo noi non ci saremmo. E al cielo aneliamo come all’altra metà della mela platonica. Il cielo ridimensiona. Lui, che forma non ha.

Il cielo spinge lo sguardo oltre. Oltre i confini, oltre le umane barriere. Ci spinge in mare aperto, senza appigli. Là dove il vuoto è davvero vuoto ma è anche pieno.

Ogni volta che si fanno storie per nulla, ogni volta che la brama di potere spinge a compiere atti deprecabili, il cielo è lì a ricordarci che siamo su un granellino di sabbia nell’immensa vastità dell’universo. Siamo come farfalle nel grande respiro dell’Universo.  E come diceva Carl Sagan:

“L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole, un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

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