Cirri galattici nella costellazione dell’Apus

ENORMI NUVOLE COSMICHE SIMILI A QUELLE CHE SI FORMANO NELL’ALTA TROPOSFERA

Cirri Galattici: il complesso Mandel Wilson 9. Crediti: Gabriel Rodrigues Santos

In meteorologia, i cirri sono delle nubi che si trovano dell’alta troposfera e assumono la forma di filamenti bianchi o di chiazze biancastre disposte in strette bande, con un aspetto filamentoso e dai riflessi di seta. Il nome deriva dal latino cirrus che significa “ricciolo” o “ciocca di capelli arricciata”.

Quello che molti non sanno è che i cirri esistono anche nello spazio. Sebbene la composizione chimica sia molto diversa da quella terrestre e le dimensioni enormemente maggiori, la loro forma ricorda proprio quella delle nuvole che dipingono il cielo estivo di lunghe pennellate color panna.

In questa immagine, vediamo delle nubi di polvere cosmica che riflettono la luce delle stelle della Via Lattea e si librano a circa 300 anni luce sopra il piano che la contraddistingue. Queste nubi molto deboli sono anche conosciute come nebulose a flusso integrato e si trovano comunemente alle alte latitudini galattiche, soprattutto verso i poli galattici.

Le fonti di luminosità di queste nubi sono diverse. La più importante è la riflessione della luce stellare, ma esiste anche una debole luminescenza rossastra dovuta allo scattering dei grani di polvere interstellare che convertono la radiazione ultravioletta invisibile all’occhio in luce rossa visibile. Queste nubi di polvere, che rappresentano una componente importante del mezzo interstellare, sono composte da particelle di polvere, idrogeno, monossido di carbonio e altri elementi.

L’incredibile immagine racchiude in sé anche le vicine stelle della Via Lattea e le lontane galassie di sfondo, a cui i deboli cirri fanno da cornice e che formano quello che è noto come complesso Mandel Wilson 9.

Questo complesso di nubi si estende per oltre tre gradi attraverso nella costellazione meridionale dell’Apus (Uccello del Paradiso).

Le nebulose a flusso integrato furono viste per la prima volta ancora ai tempi in cui si usavano le lastre fotografiche. In particolare, emersero dalla Palomar Sky Survey, e precisamente su 30 delle 600 lastre riprese per quella panoramica celeste. Furono catalogate da B.T. Lynds e poi descritte da Allan Sandage.

Iscriviti alla newsletter

Email: accetto non accetto