Friggere nello spazio non è una cosa banale. Se da un lato ci stiamo preparando per le missioni sulla Luna e su Marte, dall’altro si sta lavorando per far avere agli astronauti un cibo un po’ più goloso, come le patatine fritte.
L’ESA di recente ha sostenuto la ricerca sui metodi di cottura della frittura in condizioni di microgravità per colmare le lacune che ancora c’erano su questo tipo di processo nello spazio. Forse non è noto a tutti ma friggere le patate è un processo che coinvolge fisica e chimica a livelli complessi, e nello spazio, si sa, tutto diventa più complicato.
Nello spazio, infatti, in assenza di galleggiamento verso l’alto, le bolle potrebbero attaccarsi alla superficie di una patata, isolandola all’interno di uno strato di vapore che i ricercatori pensavano potesse lasciarla poco cotta e poco appetibile.
Per studiare dunque come la microgravità influenza le tecniche di cottura come la frittura, è stato progettato un nuovo apparato sperimentale a carosello, pensato per essere sicuro e, allo stesso tempo, per operare in assenza di peso. Gli esperimenti sono stati condotti in due differenti campagne di volo parabolico finanziate dall’ESA, in cui un aereo vola compiendo archi ripetuti per ricreare brevi momenti di assenza di peso.
Il dispositivo innovativo consente l’osservazione simultanea della dinamica delle bolle sopra la superficie della patata e del comportamento termico all’interno della polpa della patata.
La fotocamera ad alta velocità e ad alta risoluzione è stata in grado di catturare le dinamiche delle bolle come il tasso di crescita, le dimensioni e la distribuzione, nonché la velocità di fuga dalla patata, la velocità delle bolle e la direzione di viaggio nell’olio. L’esperimento ha misurato la temperatura dell’olio bollente e le temperature all’interno della patata, a tre livelli di profondità. Mantiene una pressione costante all’interno della camera di frittura per evitare perdite, per evitare che l’olio scivoli e per utilizzare meno energia per riscaldare l’olio.
Si è visto che anche in assenza di galleggiamento, cioè durante le parabole, le bolle di vapore si staccano e si allontanano dalla superficie della patata permettendo all’olio caldo di mantenere il contatto con la superficie della patata e portando alla cottura della stessa. La sovrapressione istantanea all’interno dei pori della patata dovuta alla formazione di vapore dopo l’ebollizione dell’acqua contenuta in esse è il meccanismo che genera la forza di distacco delle bolle. Inoltre, la quantità di vapore prodotto è comparabile tra i valori esaminati di accelerazione gravitazionale, comprese le condizioni di bassa gravità durante le parabole. Tutto sommato, quindi, i risultati del presente studio forniscono prove sperimentali primarie che la frittura può aver luogo anche nello spazio.