E’ ancora fermo ai blocchi di partenza, ma il successo del suo predecessore e la promettente ripartenza dei voli prevista per fine anno, fanno sì che il carnet per i lanci di nuovi satelliti aumenti. Il razzo Vega C dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), successore del “Vega base”, realizzato quasi interamente in Italia da Avio, dopo il fallimento dell’ultimo volo, lo scorso dicembre, è comunque (quasi) pronto a spiccare nuovamente il balzo dalla base europea della Guyana: “Con il “Vega base” abbiamo ottenuto grandi risultati nelle sue varie missioni sin dal 2012” – ci spiega, in collegamento da Washington, l’ingegner Marino Fragnito, Senior Vice President di Arianespace, e a capo dell’Unità che si occupa del Vega – “E con il nuovo Vega-C procederemo in quella direzione. Complice anche la situazione generale che si è creata con la Russia e i suoi lanciatori, stiamo ottenendo molti nuovi contratti e altri ne arriveranno”.
Vega C è un programma dell’ESA realizzato in collaborazione tra istituzioni pubbliche e industrie di 12 stati partner europei.
Avio, con sede a Colleferro (Roma), è l’appaltatore principale di Vega C, responsabile dello sviluppo del sistema di lancio e della consegna al consorzio Arianespace. Ma nel frattempo, è necessario risolvere i problemi del Vega-C, che dopo il perfetto lancio inaugurale, sempre lo scorso anno, con il secondo non è riuscito a raggiungere l’orbita prevista a causa di un problema all’ugello (cioè il bocchettone di scarico del propellente) dello stadio Zefiro 40 del lanciatore. E proprio nei giorni scorsi la Commissione indipendente dell’Esa e di AE, che ha fatto luce sul guasto, ha annunciato i risultati: “La causa dell’accaduto è stata un’imprevista eccessiva erosione termo-meccanica dell’inserto di gola dell’ugello in carbonio-carbonio … ulteriori indagini hanno portato alla conclusione che ciò è probabilmente dovuto a un difetto di omogeneità del materiale” – dice il rapporto.
“Nel frattempo, lanciamo in luglio o agosto, uno dei due Vega “prima serie” o “base” già realizzati a Colleferro, e pronto per inviare in orbita due satelliti Expert di paesi asiatici, più altri piccoli carichi secondari” – ci conferma Fragnito – “Il Vega-C rimesso in sesto invece dovrà mettere in orbita il satellite Sentinel 1C. Un lancio molto importante e atteso, poiché il Sentinel 1B ha problemi e questo sarà il satellite che lo dovrà sostituire”. Nel frattempo, gli ultimi contratti per il lancio di satelliti riguardano il sistema satellitare “Iride”, una costellazione di satelliti realizzati in Italia per osservazione della Terra. E il numero del “portafoglio” dei lanci per Vega-C sale a 15: “Due Vega-C li lanceranno inizialmente” – dice Fragnito – “Il contratto prevede poi un terzo lancio per Iride. Stiamo mettendo a punto un piano per aumentare il numero dei lanci del Vega nel corso di ogni anno. Già nel 2024 è prevista una serie di lanci. La navetta Space Rider? E’ in programma, ma non per il prossimo anno”.