Foto di Massimo Di Fusco: Messier 22
Luogo
Ferrara
date-526
2025-02-28
Telescopio
Planewave CDK-17
Montatura
10Micron GM3000
Camera
QHY600-M
Filtri
R/G/B
Pose
3x(20×120″)
Elaborazione
APP; PixInsight, PS
Message
Messier 22 (noto anche come M22 o NGC 6656) è un ammasso globulare situato vicino al centro della Via Lattea, nella costellazione del Sagittario, a una distanza di 10600 anni luce dalla Terra. È uno dei primi oggetti di questo genere ad essere scoperti e studiati ed è anche uno dei globulari più vicini al sistema solare. L’unico ammasso globulare più vicino a noi è Messier 4, situato nella vicina costellazione dello Scorpione.
L’età stimata di M22 è di 12 miliardi di anni. L’ammasso occupa nel cielo un’area di 32 minuti d’arco, leggermente più grande della Luna piena, e corrisponde a un diametro lineare di 99 anni luce. Gli unici ammassi globulari più luminosi di M22 sono Omega Centauri nella costellazione del Centauro e 47 Tucanae nel Tucano. Nessuno di questi ammassi è stato incluso nel catalogo di Messier perché sono troppo a sud per essere visibili dalla maggior parte delle località settentrionali.
Due buchi neri sono stati scoperti in M22 e confermati dal telescopio a raggi X Chandra nel 2012. Gli oggetti hanno tra le 10 e 20 masse solari. La loro scoperta suggerisce che potrebbero esserci tra 5 e 100 buchi neri all’interno dell’ammasso e che potrebbero esistere più buchi neri anche in altri ammassi.
Messier 22 è uno dei soli quattro ammassi globulari che contengono una nebulosa planetaria, scoperta dal satellite a infrarossi IRAS nel 1986 e identificato come nebulosa planetaria nel 1989. L’unico altro globulare elencato nel catalogo di Messier noto per avere una nebulosa planetaria è Messier 15, situato nella costellazione di Pegaso.
Messier 22 fu scoperto da Abraham Ihle, un astronomo dilettante tedesco, il 26 agosto 1665. Ihle si imbatté nell’ammasso mentre osservava Saturno. M22 è probabilmente il primo ammasso globulare ad essere stato scoperto. Poiché si trova molto vicino all’eclittica, i pianeti spesso si avvicinano molto ad essa, ed è così che Ihle l’ha scoperto. Charles Messier inserì l’ammasso nel suo catalogo il 5 giugno 1764.