IRIS², il futuro della comunicazione satellitare europea, tra ritardi e concorrenza globale
Il piano dell’Europa per lanciare una costellazione satellitare sovrana per comunicazioni governative, militari e commerciali, denominata IRIS² (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite), procede nonostante ritardi, costi in aumento e sfide di fattibilità. Presentato come un progetto che punta su sovranità, sicurezza e indipendenza, IRIS² si scontra con una concorrenza agguerrita e con dubbi sulla sua capacità di competere efficacemente.
Obiettivi e stato attuale di IRIS²
Finanziato principalmente da risorse europee e sostenuto da partnership pubblico-private, IRIS² mira a diventare operativo entro il 2030. Tuttavia, confrontandosi con l’attuale panorama globale, appare in ritardo. Ad oggi, SpaceX ha già schierato circa 6.000 satelliti per la costellazione Starlink, e si prevede che raggiungerà i 12.000 entro il 2030. Anche la Cina ha avviato i propri piani per costellazioni satellitari dedicate.
Secondo i piani della Commissione Europea, annunciati il 31 ottobre, IRIS² sarà composta da 290 satelliti operativi entro il 2030. Inizialmente, si prevedeva che i primi satelliti sarebbero stati lanciati nel 2025, con servizi globali disponibili dal 2027. Tuttavia, questi obiettivi sono stati rivisti, causando perplessità sulla capacità del progetto di stare al passo con i competitor.
Sfide economiche e tecnologiche di IRIS²
Durante una discussione alla Space Tech Expo Europe, tenutasi il 19 novembre a Brema, esperti del settore hanno evidenziato che mentre le applicazioni governative e militari di IRIS² sono chiare, il segmento commerciale rappresenta una sfida significativa.
T.I. Weintraub, Chief Growth Officer di ATLAS Space Operations, ha sottolineato:
“Quando IRIS² sarà operativo nel 2030, SpaceX avrà già 12.000 satelliti. È una questione di economie di scala. SpaceX, con Starlink, sarà più conveniente per i consumatori finali.”
Tuttavia, Weintraub ha aggiunto che la necessità di un sistema europeo sovrano rimane fondamentale per motivi di sicurezza, osservando:
“Non vuoi che Elon Musk abbia il potere di spegnere tutto.”
L’innovazione europea e la cultura del rischio
I partecipanti al panel hanno concordato che la lentezza decisionale e la minore propensione al rischio in Europa ostacolano l’innovazione e la competitività rispetto agli operatori privati statunitensi come SpaceX.
Clemens Kaiser, Chief Program Officer di Rivada Space Networks, ha spiegato che:
“Negli Stati Uniti, fallire quattro volte è accettato; la quinta volta si riesce. In Europa, fallire una volta significa non avere una seconda possibilità.”
Inoltre, la standardizzazione di sistemi satellitari e terrestri rappresenta un ulteriore ostacolo per l’Europa. Michael Witting, senior advisor dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha evidenziato l’importanza di rendere disponibili terminali utente accessibili in termini di costo, dimensioni e consumo energetico per utenti privati, automobilistici e dell’aviazione.
Troppe richieste, poche soluzioni pratiche
Un altro problema identificato è la molteplicità di stakeholder coinvolti in IRIS², ciascuno con esigenze specifiche. Kaiser ha osservato che:
“IRIS² ha troppi clienti e stakeholder, e tutti vogliono tutto. Questo potrebbe causare ulteriori ritardi.”
Conclusioni: Innovazione, sicurezza e competitività
Nonostante le sfide strutturali, culturali e tecnologiche, i panelisti hanno concordato sull’importanza di un sistema satellitare sovrano e sicuro per l’Europa. Tuttavia, la sostenibilità economica e la concorrenza con soluzioni private rimangono un’incognita.
La capacità dell’Europa di bilanciare sicurezza, innovazione e competitività, affrontando le attuali limitazioni culturali e tecnologiche, determinerà il successo di IRIS².