ASTEROIDI CHE MIRANO LA TERRA

Gli intrecci tra le ricerche del Pianeta 9, delle nane brune e degli “asteroidi pericolosi”

by Graziano Chiaro

Alla Nasa pensano che possa esserci un grande pianeta ai margini del Sistema solare, un mondo che chiamano Pianeta Nove.  Un nuovo pianeta, oppure oggetti simili a pianeti, chiamati “nane brune“, che si trovano vicino al nostro sistema planetario. Il progetto di ricerca, noto come Backyard Worlds: Planet 9, dedicato a pianeti e nane brune situati al di là dell’orbita di Nettuno ha scoperto finora più di 3800 nane brune.

Nell’ambito questo progetto, grazie al telescopio Wise, è stato individuato un misterioso oggetto cosmico che si muove alla velocità di oltre un milione di chilometri orari. Le immagini di questo oggetto, identificato dalla sigla Cwise J124909.08+36,  sono state  catturate dal telescopio NeoWise tra il  2013 e il 2024. La sua scoperta è stata confermata anche da numerosi telescopi a Terra.

Una delle ipotesi più accreditate è che si tratti di una nana bruna, dalla massa simile a quella di una piccola stella, talmente veloce da essere destinato a lasciare la nostra Galassia per continuare la sua corsa nello spazio intergalattico.

E tra una nana bruna e un potenziale nuovo pianeta, l’attenzione degli astronomi “planetari” è sempre rivolta agli “oggetti pericolosi”, che potrebbero scontrarsi con la Terra. La Lista dei Rischi, un catalogo di tutti gli oggetti per i quali è stata calcolata una probabilità di impatto diversa da zero. Per ciascuna voce il catalogo contiene dettagli sul particolare approccio alla Terra che presenta il rischio di impatto più elevato. Include la sua data, dimensione, velocità e probabilità.

Vi sono, per esempio, tutti dati noti relativi a Bennu, l’asteroide di 500 metri divenuto famoso per la raccolta di campioni eseguito dalla sonda Osiris-Rex che li ha portati a terra, dove sono in analisi presso laboratori specializzati in tutto il mondo (vedi figura).

I primi risultati di queste analisi, molto intriganti, saranno relazionati sul numero di Cosmo2050 di ottobre).

Vi sono 1631 oggetti tenuti sotto stretto controllo. Tre rocce non più grandi di 30 metri sono in una rotta di  probabile collisione con la Terra per quest’anno tra settembre e dicembre, ma la probabilità che ci colpiscno è talmente bassa che possiamo dormire sonni più che tranquilli.  Altre rocce con probabilità di impatto più elevate sono ancora lontane.

La scienza dei Neo (Near Earth Objects ) è intrigante: la principale preoccupazione riguardo a questi oggetti è la potenziale minaccia che rappresentano per la vita sul nostro pianeta, ma la buona notizia è che l’intervallo di tempo che separa mediamente gli eventi più pericolosi supera di gran lunga non solo la durata della vita umana, ma anche l’ascesa e la caduta di intere civiltà.

Il pericolo rappresentato dall’eventuale collisione dipende dalla composizione chimica dell’oggetto e cresce con la sua dimensione: il rischio maggiore è associato a corpi più grandi di 1-2 km, il cui impatto è in grado di procurare catastrofi su aree anche molto estese a causa dell’immissione di grandi quantità di polvere nella stratosfera che possono modificare il clima della Terra anche a livello globale. Tuttavia, anche la ben più frequente caduta di un piccolo asteroide capace solo di produrre meteoriti al suolo è un evento potenzialmente pericoloso e deve essere adeguatamente monitorato. Occhio!

 

 

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