Il conto alla rovescia è partito per Sentinel-1D, il nuovo satellite del programma Copernicus, pronto a decollare il 4 novembre alle 22:02 ora italiana dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, a bordo del potente Ariane 6.
Un successore tecnologico per Sentinel-1A
Dopo oltre undici anni di servizio, il veterano Sentinel-1A si prepara alla pensione. Il suo erede, Sentinel-1D, orbiterà a circa 700 chilometri di altitudine, garantendo immagini radar della superficie terrestre con una risoluzione e una continuità senza precedenti.
Grazie alla sua tecnologia radar, Sentinel-1D potrà osservare la Terra 24 ore su 24, anche in presenza di nubi o di buio totale. Ciò consentirà di monitorare in tempo reale fenomeni cruciali per l’ambiente e la sicurezza:
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movimenti del suolo e frane,
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evoluzione dei ghiacci polari,
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processi di deforestazione,
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sversamenti di petrolio in mare,
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uragani e inondazioni.
Il cuore del programma Copernicus
Sentinel-1D è parte integrante del programma Copernicus, sviluppato congiuntamente dalla Commissione europea e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Con 11 satelliti operativi e altri 8 in arrivo, Copernicus è oggi il più ambizioso sistema mondiale di Osservazione della Terra, generando ogni giorno circa 25.000 miliardi di byte di dati destinati a enti di ricerca, agenzie governative e imprese.
Il satellite è stato costruito da un consorzio di oltre 60 aziende europee, sotto la guida di Thales Alenia Space, a conferma dell’eccellenza tecnologica dell’industria spaziale europea.
Prossimi appuntamenti nello spazio
Il programma Copernicus non si ferma: il prossimo lancio, quello di Sentinel-6B, è già previsto per il 17 novembre. Una nuova tappa per rafforzare la capacità dell’Europa di monitorare e proteggere il pianeta in un’epoca di cambiamenti climatici sempre più rapidi.