Boeing e Starliner: le nuove sfide e i test futuri dopo la missione CFT

by F M

 

A distanza di oltre sei mesi dal ritorno della navetta Starliner di Boeing, la NASA ha fornito nuove informazioni sulle attività svolte per identificare e risolvere i problemi riscontrati durante la missione CFT (Crew Flight Test) con equipaggio. La prima missione ufficiale è prevista nel 2026, ma ci sono ancora diverse incognite che potrebbero influenzare il successo delle future missioni.

I problemi riscontrati durante la missione CFT

Come noto, la missione CFT è stata piuttosto travagliata. I due astronauti, Butch Wilmore e Suni Williams, sono partiti il 5 giugno 2024 e dovevano ritornare sulla Terra circa una settimana dopo. Tuttavia, a causa di vari problemi tecnici, la NASA ha deciso di lasciare gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino al 18 marzo 2025, quando sono finalmente rientrati a bordo della Crew Dragon della missione Crew-9. Questa lunga permanenza ha messo in evidenza le difficoltà incontrate da Starliner, ma ha anche offerto spunti preziosi per il miglioramento del veicolo spaziale.

Analisi dei problemi tecnici e dei propulsori di manovra

Da settembre 2024, la NASA ha avviato un’analisi approfondita dei dati relativi alle anomalie riscontrate durante la missione CFT, con il completamento delle osservazioni al 70%. Tuttavia, rimane ancora aperta l’analisi del problema principale: il malfunzionamento dei propulsori di manovra, i cui guasti hanno compromesso l’avvicinamento della Starliner alla ISS. Purtroppo, non è possibile effettuare un’analisi visiva di questi propulsori, poiché sono situati sul modulo di servizio che viene espulso prima del rientro sulla Terra.

I prossimi passi: test e modifiche alla Starliner

Per affrontare queste problematiche, la NASA ha pianificato test approfonditi sul modulo di servizio di un’altra capsula Starliner presso la White Sands Test Facility del New Mexico. Durante questi test, verranno eseguite modifiche al sistema di protezione termica, con l’aggiunta di barriere termiche per prevenire il surriscaldamento. Inoltre, si testeranno nuove soluzioni per evitare perdite di elio, un altro dei problemi riscontrati durante il volo.

Solo al termine di questi test, la NASA deciderà quando effettuare un altro volo di prova e se sarà una missione con equipaggio o una missione cargo. Tuttavia, è poco probabile che un nuovo lancio avvenga entro il 2025, il che potrebbe portare a un ulteriore slittamento dei tempi previsti.

Le prospettive per il futuro: missione con equipaggio nel 2026?

Secondo le previsioni, la prima missione ufficiale con equipaggio della Starliner potrebbe avvenire nel 2026. Tuttavia, ciò comporta un significativo ritardo rispetto al piano originale e potrebbe comportare il mancato rispetto del contratto sottoscritto tra Boeing e la NASA, che prevedeva sei missioni con equipaggio. Questo ritardo si inserisce nel contesto di un altro problema cruciale: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è prevista per essere distrutta nel 2030, il che riduce ulteriormente il tempo disponibile per utilizzare la Starliner in missioni operative.

Conclusioni: sfide e opportunità per la Starliner

Nonostante i problemi riscontrati durante la missione CFT, la Starliner ha comunque permesso di raccogliere dati vitali per migliorare la sicurezza e l’affidabilità del veicolo spaziale. Tuttavia, le incognite tecniche e i ritardi nel programma mettono a rischio la capacità di Boeing di rispettare i tempi e gli obiettivi previsti. La NASA e Boeing stanno lavorando a stretto contatto per risolvere le problematiche tecniche e completare i test necessari, ma solo il tempo dirà se la Starliner sarà pronta per affrontare le missioni future con successo.

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