Boeing, principale appaltatore del razzo Space Launch System (SLS), si sta preparando all’eventualità che la NASA cancelli il programma.
Venerdì, David Dutcher, vicepresidente e responsabile del programma SLS, ha convocato un incontro urgente con gli 800 dipendenti coinvolti, annunciando che i contratti potrebbero terminare a marzo 2025 e che l’azienda sta valutando tagli al personale. Circa 400 posti di lavoro potrebbero essere eliminati entro aprile, in conformità con il Worker Adjustment and Retraining Notification (WARN) Act. Boeing sta cercando di ricollocare il personale per ridurre l’impatto occupazionale.
Questa notizia coincide con l’imminente presentazione della proposta di bilancio 2026 da parte dell’amministrazione Trump. All’interno della Casa Bianca e della NASA si discute sul futuro del programma Artemis e del razzo SLS. Alcuni esperti suggeriscono di abbandonarlo a causa degli alti costi – oltre 2 miliardi di dollari per lancio – e dei ritardi accumulati. In alternativa, si ipotizza di proseguire almeno fino alle missioni Artemis II e III.
Il SLS è stato sviluppato a partire dal 2011 con un budget annuo di circa 3 miliardi di dollari. Tuttavia, nel frattempo, aziende private come SpaceX e Blue Origin hanno sviluppato razzi più economici e riutilizzabili, mettendo in dubbio la competitività del progetto NASA.
NASA ha rilasciato una dichiarazione ribadendo l’importanza del razzo SLS per il programma Artemis e la sua missione di esplorazione lunare e marziana. Tuttavia, l’incertezza rimane alta, e la decisione finale potrebbe determinare il futuro dell’intero programma.