Il National Space Council e l’era Trump 2.0

by F M

Con l’inizio dell’amministrazione Trump 2.0, una delle domande che circolano nella comunità spaziale di Washington riguarda se il presidente eletto Donald Trump manterrà la National Space Council — un organismo dedicato alla coordinazione e supervisione della politica spaziale all’interno dell’Ufficio Esecutivo del Presidente. La National Space Council, istituita per la prima volta dalla legge del 1958 che ha creato la NASA, è stata attivata in modo intermittente dai vari governi statunitensi nel corso della storia dell’era spaziale, con il suo ruolo e la sua efficacia frequentemente oggetto di dibattito, soprattutto durante i cambi di amministrazione.

Dopo quasi 25 anni di inattività, la prima amministrazione Trump ha rilanciato la National Space Council con grande entusiasmo all’interno dei circoli di politica spaziale. Con il vicepresidente Mike Pence come presidente del consiglio, la National Space Council di Trump è riuscita a emettere numerosi decreti spaziali, guidando l’amministrazione verso la creazione della U.S. Space Force come sesto ramo delle forze armate e mettendo la NASA su un ambizioso percorso per riportare gli americani sulla Luna.

L’amministrazione Biden ha scelto di mantenere la National Space Council, suscitando nuovamente l’entusiasmo degli esperti del settore spaziale, che vedevano nel consiglio un modo per mantenere alta l’attenzione e la priorità nazionale sulla questione spaziale. Sebbene la National Space Council di Biden, presieduta dalla vicepresidente Kamala Harris, abbia promosso meno iniziative di grande profilo in ambito spaziale, non è stata priva di successi. Tra le sue priorità più visibili c’era l’elevazione delle partnership internazionali nello spazio, cementando la cooperazione spaziale con alleati e partner, ampliando le norme internazionali per lo spazio e dando spazio ai partner commerciali nei dialoghi bilaterali.

Tuttavia, la chiave per questi successi tra le amministrazioni non è stata tanto l’esistenza della National Space Council in sé. Al suo interno, infatti, siedono principalmente gli stessi funzionari senior che fanno parte di altri consigli della Casa Bianca, come il National Security Council, il National Economic Council o il Domestic Policy Council. Ma avere una funzione di coordinamento della politica spaziale all’interno dell’Ufficio Esecutivo del Presidente — e garantirle il giusto focus, staff e accesso — è cruciale per determinare se la Casa Bianca possa concretamente portare avanti un’agenda spaziale ambiziosa, che faccia parte integrante della politica estera e interna del presidente.

Il valore della National Space Council

Uno dei principali vantaggi di avere una National Space Council è proprio la sua singolare attenzione alla politica spaziale. Con un funzionario politico di alto livello come Segretario Esecutivo, lo staff del consiglio — responsabile della redazione quotidiana delle politiche e del monitoraggio della loro implementazione — garantisce che la vasta burocrazia del ramo esecutivo lavori in modo coordinato per far avanzare l’agenda spaziale del presidente. Senza un team dedicato alla politica spaziale, la quantità di questioni che lo staff della Casa Bianca deve affrontare quotidianamente rapidamente fa perdere di vista l’agenda spaziale, i cui successi e insuccessi si misurano tipicamente in mesi o anni, e non nelle ore, giorni e settimane che determinano l’attività a 1600 Pennsylvania Avenue.

Inoltre, una funzione di coordinamento della politica spaziale alla Casa Bianca deve essere sufficientemente grande da gestire in modo efficace le molteplici sfaccettature della politica spaziale che meritano attenzione presidenziale — dall’esplorazione spaziale alla sicurezza spaziale, e tutto ciò che sta nel mezzo. Sebbene esista una linea sottile tra avere uno staff abbastanza grande per esercitare una supervisione efficace e uno staff troppo grande da arrivare a una microgestione, uno staff troppo piccolo non sarà semplicemente efficace. Far progredire l’agenda spaziale del presidente — e assicurarsi che la burocrazia governativa non torni allo status quo — è davvero un lavoro a tempo pieno per più persone.

Infine, quando emergono questioni che richiedono l’attenzione del presidente, il capo del gruppo di politica spaziale della Casa Bianca deve avere un percorso diretto e rapido per accedere alle orecchie del presidente. Che questo percorso passi dal vicepresidente come presidente del National Space Council o tramite un membro senior dello staff presidenziale, come il Chief of Staff o il National Security Advisor, non è tanto importante. Ciò che conta è che questa persona goda della fiducia e della confidenza del presidente e possa raggiungerlo quando necessario.

Possibili modelli per il coordinamento spaziale alla Casa Bianca

Certamente, mantenere la National Space Council sarebbe un modo semplice ed efficace per il presidente eletto per dimostrare il suo impegno verso il programma spaziale americano. Tuttavia, potrebbero funzionare diversi modelli organizzativi, a condizione che qualsiasi funzione di coordinamento spaziale alla Casa Bianca — compresa la National Space Council — riceva il focus, lo staff e l’accesso necessari per essere efficace. Infatti, negli anni precedenti al rilancio della National Space Council da parte di Trump durante il suo primo mandato, la politica spaziale veniva definita attraverso la collaborazione tra lo staff del National Security Council e l’Office of Science and Technology Policy.

Man mano che si delineano i contorni del prossimo Ufficio Esecutivo del Presidente, il nuovo team dovrebbe considerare il modo più efficace — e efficiente — per organizzare la Casa Bianca per una leadership spaziale sostenuta. Non riuscire a stabilire rapidamente una chiara e forte struttura di politica spaziale alla Casa Bianca rischia di rallentare i significativi progressi fatti nell’ultimo decennio nel mantenere la leadership degli Stati Uniti nell’esplorazione spaziale, nell’incentivare l’innovazione del settore spaziale commerciale e nel proteggere gli interessi sempre più rilevanti e in crescita dell’America nello spazio.

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