San Marco 60 Anni Dopo: L’Italia Rilancia il Suo Polo Spaziale per un Futuro Sostenibile

by F M

 

Alla fine del 2023, il Ministro italiano dell’Industria, Adolfo Urso, ha proposto di rilanciare le attività di lancio di razzi dal sito di San Marco, un’iniziativa che coincide con il sessantesimo anniversario del primo lancio del satellite San Marco 1. Questo evento storico, avvenuto il 15 dicembre 1964, segnò l’ingresso dell’Italia nel ristretto gruppo di nazioni capaci di inviare satelliti nello spazio, consolidando il ruolo del Paese nella ricerca spaziale globale.

Secondo i media, il sito di San Marco potrebbe tornare a essere strategico, ospitando i razzi Vega prodotti dall’azienda italiana Avio. Tale progetto permetterebbe all’Italia di ridurre la dipendenza dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese, da cui oggi viene lanciata una variante del razzo, il Vega-C. Il rilancio del centro si inserisce in un percorso di innovazione e rinascita che guarda al futuro senza dimenticare le sue radici.

Nell’ottobre 2023, Urso ha ribadito la volontà dell’Italia di riattivare l’Indian Ocean Space Center, già utilizzato negli anni ’60 per i primi lanci. “Vogliamo dare a questo sito un nuovo scopo, più ambizioso, utilizzandolo per il lancio di microsatelliti in orbita bassa, in particolare per il telerilevamento della Terra e il monitoraggio dei cambiamenti climatici,” ha dichiarato il ministro. Inoltre, il centro sarà fondamentale per formare personale keniota specializzato nel settore spaziale. I primi lanci sono previsti nei prossimi anni, grazie alla collaborazione tra Italia e Kenya, e fanno parte di un programma italiano mirato a sostenere lo sviluppo dei Paesi africani attraverso investimenti tecnologici.

La rinascita del sito di San Marco rappresenta anche un tributo alla visione pionieristica di Luigi Broglio, il padre del programma spaziale italiano, che concepì questo centro come una piattaforma per proiettare l’Italia verso le stelle. Oggi, il sito potrebbe tornare a essere un simbolo della capacità italiana di coniugare tradizione e innovazione.

Nel frattempo, il Kenya ha compiuto progressi significativi nel settore spaziale. Dal 2017, il paese ha una propria Agenzia Spaziale Nazionale, responsabile della regolamentazione e dello sviluppo delle attività del settore. Nel novembre 2021, il governo ha avviato i lavori sul Kenya Space Act 2024, che attribuirà all’agenzia il diritto di creare, gestire o affittare spazioporti sul territorio nazionale. Attualmente, la legge è in fase di revisione e sarà presto sottoposta all’esame del Procuratore Generale e dell’Assemblea Nazionale.

Non è la prima volta che il Kenya guarda allo spazio con ambizione: su proposta del Pentagono, il paese aveva valutato la costruzione di una piattaforma navale per lanci spaziali negli Stati Uniti. Questo progetto, sviluppato dalla startup The Spaceport Company, prevede la conversione di una nave militare americana dismessa in un sito di lancio galleggiante.

A sessant’anni dal lancio del satellite San Marco 1, l’Italia punta a rinnovare il suo ruolo di protagonista nel settore spaziale, rilanciando un sito che ha fatto la storia e proiettandolo verso un futuro in cui la tecnologia sarà sempre più al servizio della sostenibilità e della cooperazione internazionale.

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