La vita, l’Universo e Venere

by Marco Sergio Erculiani

Venere è il secondo pianeta del Sistema solare quanto a distanza dal Sole. E nonostante le sue temperature superficiali molto calde (tanto da fondere il piombo), i vulcani che eruttano lava e le nuvole gonfie di acido solforico, esso fornisce un prezioso laboratorio per la ricerca della vita. Ci credereste?

Ovviamente la Terra è il modello di abitabilità per eccellenza, ma se esso fosse il solo pianeta, non avremmo un quadro d’insieme per capire fin dove la vita si possa spingere e su quali pianeti possa esistere. Venere rappresenta uno di questi limiti.

Secondo un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, Venere viene visto come un punto di ancoraggio grazie al quale gli scienziati possono comprendere meglio le condizioni che precludono la vita sui pianeti intorno ad altre stelle.

La Terra e Venere, in effetti, non sono come il diavolo e l’acquasanta. Essi presentano anche dei punti in comune. E’ vero, Venere ha un’atmosfera simile a una pentola a pressione che appiattirebbe istantaneamente un essere umano, ma i due pianeti hanno all’incirca la stessa massa e lo stesso raggio e, data la loro vicinanza, viene da chiedersi perché mai la Terra sia così diversa da Venere.

L’ipotesi più condivisa è che il flusso di insolazione, ovvero la quantità di energia che Venere riceve dal Sole, sia il principale responsabile dell’effetto serra fuori controllo che ha rovinato il pianeta. Venere, infatti, riceve quasi due volte l’energia solare ricevuta dalla Terra. Ma Venere non ha una luna che fa sentire la sua influenza attraverso le maree oceaniche.

Ci sono ancora molte cose che non sappiamo di Venere, come le dimensioni del nucleo, come sia arrivato alla sua attuale velocità di rotazione relativamente lenta, la chimica degli strati bassi della sua atmosfera e come il suo campo magnetico sia cambiato nel tempo. Infatti, quest’ultimo non è rilevabile e ciò potrebbe essere correlato alle dimensioni del suo nucleo, che è strettamente collegato anche al processo di raffreddamento del pianeta. Se per la Terra, infatti, si sa che il mantello fa circolare il calore dal suo nucleo, Per Venere non si sa cosa accada all’interno. Interno ed esterno dei pianeti sono strettamente collegati. Infatti, l’atmosfera è lo specchio di ciò che avviene sotto la superficie del pianeta, se esso ne ha una. Sulla Terra, per esempio, il degassamento vulcanico è il responsabile di buona parte della nostra atmosfera.

Alla fine di questo decennio, la NASA lancerà due missioni gemelle alla volta del pianeta Venere. La prima è la missione DAVINCI, che sonderà l’atmosfera acida per misurare i gas nobili e altri elementi chimici. Farà una mappa dall’alto verso il basso, per permetterci di costruire nuovi modelli climatici e usarli per studiare pianeti fuori dal Sistema solare.

La seconda missione si chiama VERITAS, guidata dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, e consentirà agli scienziati di creare dettagliate ricostruzioni tridimensionali (allo stato dell’arte ancora frammentarie) del paesaggio Venusiano per capire se il pianeta ha una tettonica a placche attiva o vulcani.

Studiare i pianeti del Sistema solare è fondamentale in quanto non avremo mai dati in situ per un esopianeta e, per capire se un pianeta ha davvero la vita su di esso. Inoltre, Venere offre un’anteprima di come potrebbe essere il futuro della Terra e capire i processi che hanno prodotto la Venere attuale, quando in passato essa era più temperata, ci può servire da lezione per comprendere come preservare il nostro pianeta.

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