Cosa sono questi “Splendori celesti”? Sono le comete e tutte le nuove scoperte che il cannocchiale di Galileo fu capace di rivelare : le montagne della Luna, le macchie solari, le fasi di Venere, i satelliti di Giove e le stelle della Via Lattea. Come si legge nella dedica degli accademici Lincei al papa Urbano VIII dell’opera di Galileo Il Saggiatore, pubblicata nel 1623 ma risultato di tutta una vita di esperimenti e lavori.
Si forgiava cosi una visione nuova, rivoluzionaria capace d’osservare l’Universo e di cambiare irreversibilmente l’antica tradizione cosmologica geocentrica (tolemaica) a favore dell’ipotesi copernicana. L’iniziativa Splendori celesti è tra le principali attività realizzate per celebrare i 400 anni dalla pubblicazione de Il Saggiatore di Galileo, il libro che ha posto i fondamenti del moderno concetto di scienza basato sull’osservazione e sulla sperimentazione. Sostenuto e pubblicato dall’Accademia dei Lincei, e offerto come dono augurale al neopapa Urbano VIII, Il Saggiatore si sviluppa a partire da una disputa sulle origini delle comete tra Galileo e il gesuita Orazio Grassi. Nell’opera Galileo confuta le argomentazioni della filosofia scolastica antica del padre gesuita. Il grande scienziato presenta la propria concezione di una natura organizzata sulla base di rigorosi princìpi matematici, affermando che il “libro della natura”…. è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola….
L’esposizione straordinaria, curata da Filippo Camerota, è organizzata dal Museo Galileo, per la prima voltain cooperazione anche con l’Osservatorio Gravitazionale Europeo, EGO-Virgo, oltre al patrocinio del Comune di Firenze, per l’uso dei locali di Santa Maria Novella, ed è prodotta dall’eccellente Opera Laboratori. Splendori celesti è stata fortemente voluta dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’elezione di Papa Urbano VIII.
L’allestimento é dedicato soprattutto all’opera di Galileo Il Saggiatore attraverso sei sezioni :
Novità Celesti, Le Comete, un Discorso sul Metodo, I Sistemi del Mondo, Oltre il Visibile : l’Esplorazione dello Spazio Profondo, e Il Cielo come Opera d’Arte, – che presenta le opere di artisti contemporanei capaci di trasformare l’osservazione del cielo in esperienze estetiche.
L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Unicoop Firenze, ed è arricchita da un ciclo di conferenze divulgative organizzato insieme al Comune di Firenze, tra cui recentemente è intervenuto anche Massimo Carpinelli, direttore di EGO-Virgo (sul sito web del Museo Galileo, tutte le precisioni).
Per il direttore del Museo Galileo, Roberto Ferrari Splendori celesti rappresenta una grande forza educativa per la diffusione dei saperi scientifici e di promozione della ricerca. Per l’assessora e vicesindaca Alessia Bettini , l’esposizione « ci restituisce la stessa voglia di guardare oltre, propria a Galileo ».
La presentazione spettacolare e immersiva delle osservazioni telescopiche di Galileo grazie alle installazioni di camerAnebbia, ci transforma quasi nella lente del suo telescopio, riuscendo a veicolarci tutto il fascino e l’impatto delle sue scoperte.
Gli Splendori celesti offrono così una maniera innovativa, per farci viaggiare insieme alla visione di Galileo, attraendo persone di ogni età. Le proiezioni sulle pareti e sulle vele a soffitto sono uniche. Inoltre l’esposizione è portatrice per la prima volta della partecipazione di EGO-Virgo, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo, centro d’eccellenza internazionale per la ricerca sperimentale e teorica sulle onde gravitazionali in Europa : una sala immersiva è dedicata alle nuove frontiere e al futuro della ricerca astronomica. Il percorso espositivo ci permette di esplorare la conoscenza visuale dell’universo fino alle recenti scoperte delle onde gravitazionali, oscillazioni dello spazio-tempo previste da Einstein nella sua teoria della relatività generale, oltre cento anni fa e oggi studiate dai più avanzati sistemi di osservazione dell’universo profondo.
Splendori celesti inoltre presenta, dulcis in fundo, una sezione arte e scienza “Il Cielo come Opera d’Arte“, dedicata a quattro osservatori astronomici costruiti in varie località del mondo da artisti contemporanei: James Turrell, Hannsjörg Voth, Charles Ross e Lorenzo Reina.
Quest’ultima sezione è stata curata ammirevolmente da Agostino De Rosa, straordinario docente di architettura dell’Università IUAV di Venezia. Tra i tre artisti presentati, risalta Lorenzo Reina ( Agrigento 1960) e il suo Teatro d’Andromeda iniziato nel 1984 sulle alture prospicenti il paese di Santo Stefano Quisquina in Sicilia. Una notte degli anni 70 del secolo scorso, Reina, allora pastore sull’altipiano, immaginò, mirando la costellazione d’Andromeda, le pecore dormienti disposte tra i prati, proprio come le 108 stelle visibili in cielo.
Splendori celesti di nome e di fatto, dopo questo viaggio straordinario nel tempo e nello spazio, si esce rigenerati… le mirabilia celesti sono da assaporare e scoprire entro il 17 marzo !
Paola Antolini-Spadafora