Il bagliore delle collisioni tra esopianeti

è stato OSSERVATO NELLA COSTELLAZIONE DELLA POPPA

Nell’Universo ci sono dei fenomeni di rara bellezza, fenomeni imponenti, che si discostano dalle umane comprensioni.

Come quella che osserviamo in figura uno scontro tra titani. Si tratta della collisione tra due esopianeti di decine di masse terrestri, che distano fra 2 e 16 unità astronomiche (1 Unità Astronomica è la distanza che ci separa dal Sole) dalla loro stella madre, un giovane astro simile al Sole chiamato 2MASS J08152329-3859234. È una stella di 300 milioni di anni posta a 1850 anni luce di distanza nella costellazione della Poppa.

Due anni fa essa ha subito un improvviso evento di oscuramento ottico, che le è valso il nome di ASASSN-21qj, secondo l’identificatore dell’All Sky Automated Survey for Supernovae (ASAS-SN).

L’evento ha dato origine ad altre osservazioni, volte a monitorare la stella con altri telescopi, fino a quando un astronomo ha sottolineato che la stella ha avuto un picco di luce infrarossa oltre mille giorni prima della dissolvenza ottica.

Dai dati analizzati, sia ottici che infrarossi, raccolti dal Las Cumbres Observatory Global Telescope Network (LCOGT) e dal satellite Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) della SUA, si è ipotizzato che la causa potesse essere la collisione di due esopianeti giganti di ghiaccio, come confermano la temperatura e le dimensioni del materiale incandescente, oltre che la quantità di tempo in cui il bagliore è durato.

La risultante nube di detriti in espansione dopo che è avvenuto l’impatto ha poi viaggiato davanti alla stella nei tre anni successivi, causando la diminuzione di luminosità della stella a lunghezze d’onda visibili.

Nei prossimi anni, la nube di polvere dovrebbe iniziare a uniformarsi e distribuirsi lungo l’orbita, imprimendo una firma peculiare a questo fenomeno: una dispersione della luce che sarà visibile sia con i telescopi terrestri che con il telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA.

Il materiale attorno al resto potrebbe condensarsi di nuovo per formare un corteo di lune che orbiteranno attorno a un nuovo pianeta.

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