È ancora presto per fare delle previsioni affette da un ridotto grado di incertezza. Tuttavia, una cometa recentemente scoperta – la C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas – potrebbe raggiungere la visibilità a occhio nudo nella seconda metà del 2024, rivelandosi fra gli oggetti di questo tipo più luminosi degli ultimi anni.
Pochi corpi celesti suscitano l’interesse che, più o meno da sempre, accompagna l’apparizione di una Grande Cometa, tra i fenomeni naturali maggiormente spettacolari e, tutto sommato, meno frequenti.
Alle nostre latitudini, le ultime comete degne di fregiarsi dell’appellativo di “grandi” diedero spettacolo nel 1996 (C/1996 B2 Hyakutake 2) e nel 1997 (C/1995 O1 Hale-Bopp). A queste, secondo alcuni osservatori, bisognerebbe aggiungere la più recente C/2020 F3 Neowise.
Visto che l’interesse e le aspettative possono raggiungere dei livelli particolarmente elevati, occorre essere molto prudenti. Stiamo parlando di una cometa appena scoperta, di cui sappiamo ancora relativamente poco. Con il passare delle settimane e dei mesi, collezioneremo dati molto importanti, utili per capire (e, quindi, anche prevedere un po’ meglio) il comportamento di questa nuova cometa.
La storia passata, anche quella più o meno recente, è piena di sorprese, a volte positive, altre negative. Così, alcune comete che sembravano destinate a dare spettacolo si sono rivelate meno appariscenti del previsto. Altre, invece, magari per via di un outburst inatteso, si sono rese facilmente osservabile a occhio nudo o con un piccolo binocolo. È il caso della cometa periodica 17P/Holmes, che si rese improvvisamente visibile anche senza strumenti alla fine del 2007.
Serve, quindi, davvero tanta pazienza. Ovviamente, sperare è lecito, pur sapendo che, almeno al momento, non ci sono delle vere e proprie certezze. Possiamo, però, gustarci il resoconto osservativo della recente cometa C/2022 E3 ZTF. Nel numero di aprile 2023 di Cosmo (in edicola a fine marzo), troveremo un ampio articolo dedicato proprio alla “Cometa di Neanderthal”: buona lettura!