ECCO LA PRIMA LEGGE SULLO SPAZIO APPROVATA IN ITALIA

Il ddl prevede l'elaborazione di un Piano Nazionale per l'economia dello spazio

by Antonio Lo Campo

Un provvedimento collegato alla legge di bilancio, che regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati, offrendo grandi opportunità in un comparto che rappresenta il futuro dell’industria e una delle principali traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale”. Così il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), commenta il ddl approvato in Consiglio dei Ministri, che ha dato il via libera a due importanti decreti, compreso il “decreto di legge sullo spazio” (l’altro riguarda l’approvvigionamento delle materie prime), che ha l’obiettivo di disciplinare la materia e favorire lo sviluppo della space economy.
Il ministro dell’Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, lo ha presentato nel corso di una conferenza stampa seguita dal Consiglio dei Ministri, spiegando che i due decreti sono stati sostenuti dal suo ministero, il Mimit, e dal Ministero per l’Ambiente, guidato dal Ministro Pichetto. Molte le tematiche prese in esame nel decreto sullo spazio. Nell’ambito “Assicurazioni”, e’ prevista un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute su base di trattati internazionali.

L’Agenzia spaziale italiana si è incaricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l’autorizzazione sarà revocata. L’Agenzia si occuperà anche dell’immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l’Italia è Stato di lancio.

Vi sono poi gli sviluppi della space economy. Il ddl prevede l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati. Circa i finanziamenti, viene istituito un Fondo per la Space Economy con carattere pluriennale, che mira a promuoverne le attività, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi compresi quelli realizzati nell’ambito del Pnrr e quelle a cui l’Italia partecipa in ambito di collaborazioni internazionali.

Per agevolare l’accesso ai contratti pubblici, sono previste norme speciali in materia di appalti e per promuovere le attività e tecnologie aerospaziali. Il provvedimento inoltre, disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio. Gli operatori autorizzati devono stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti dall’attività spaziale con un massimale pari a 100 milioni di euro per episodio.

Il fondo per la space economy per il momento ammonta a 150 milioni, anche se le risorse da qui al 2026 ammontano a 7,3 miliardi, di cui 3,1 miliardi come contributo per l’Agenzia spaziale europea e 2,3 miliardi per l’Asi, oltre alle risorse stanziate nel Pnrr per lo spazio.

 

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